
1 maggio 2015
(Foto del 1° maggio di Angelo Rina De Padova)
articolo di Giovanna Campanini
Inaugurazione del 1° festival Mia Martini “ Il ricordo di un padre… Papà Bertè”
Diritto di appartenenza, tutto nasce in questo comune , dal mio laboratorio: ecco perché si parte proprio da qui.
Nella sala consigliare l’ assessore alla cultura Patrizia Zangrossi [1] ufficializza con un breve discorso la nascita e l’apertura della tre giorni; presenti Franco Fasano [2], Gianna Bigazzi [3] e l’ assessore arrivato dal comune gemellato per l’occasione, Dott.sa Daniela Rabolli [4], del Comune di Cavaria dove è sepolta Mimì.
Ci presenta ufficialmente il Dott. Valter Trentini [5], amico storico del laboratorio, colui che ci ha conosciuto quando era lui stesso assessore del nostro comune.










1° maggio 2015 ore 11:00 Sala Consigliare del Comune di Gazzuolo
presenti per l’inaugurazione del 1° festival dedicatao alla grande Mia Martini:
Patrizia Zangrossi assessore alla cultura del Comune di Gazzuolo,
Daniela Rabolli assessore alla Cultura del Comune di Cavarian con Premezzo Varese,
Dott. Valter Trentini assessore alle politiche giovanili del Comune di Gazzuolo
Sig.ra Gianna Albini Bigazzi
Franco Fasano
Giovanna Campanini presidente associazione I ragazzi di MIMI’
rappresentanti voci del laboratorio I Ragazzi di Mimi:
Naomi Farina, Liri Pasetti, Lisa Galeotti, Marco Biasetti, Matteo Malavasi,Maria Bergamaschi, , Annalisa Zapparoli, Paolo Bonazzi, Gabriele Geremia.
ore 15:00 presso Biblioteca Teatro Giacometti, Letture biografiche esigeite da: Fiorenza Tellini, Mauro Missimi, Doris Placchi. Ass. e Compagnia Teatale "Capitani Coraggiosi"
Ore 16:00 S. Pietro Chiesa sconsacrata del ‘400 riconosciuta bene culturale, inauguirata da Vittorio Sgarbi.
Mostra Fotografica di Davide Giorgetti, prestata dal Comune di Cavaria Con Premezzo Varese
Lettura dello scritto i Due volti di Miadi Alan Beccari attore e regista della Compagnia Ippogrifo
In biblioteca, nella cornice dei portici gonzagheschi che rendono prezioso il paese di Gazzuolo, i Capitani Coraggiosi, la compagnia teatrale proveniente da Mantova in supporto al laboratorio. Gli attori danno lettura di pagine scelte dalle biografie scritte per Mimi. Curato e attento il lavoro fatto e guidato da Fiorenza Tellini.
Curato anche il repertorio fotografico esposto sotto i portici per omaggiare Mia con i rappresentati ospiti dello storico festival Rock nato negli anni 80 , per interessamento di Stefano Rasori e per la generosità dimostrata allora e ancora per questa occasione dal Dott. Caprioli , farmacista storico del paese.
La chiesa sconsacrata di S. Pietro ha ospitato la mostra fotografica messa a disposizione dal Comune di Cavaria per interessamento della dott.ssa Rabolli, fotografie curate da Davide Giorgetti .
Quì la Compagnia Ippogrifo di Guastalla ( Reggio Emilia ) ha proposto uno scritto per Mimì elaborato dall ‘attore e regista Alan Beccari.
In S. Pietro, anche a dare esempio di un primo momento musicale anticipatore del sabato 2 maggio, alcuni Ragazzi di MIMI’ con brani cantautorali scritti da Mia:
Naomi Farina, Samanta Paganini, Gabriele Geremia, Liri Pasetti, Annalisa Zapparoli accompagnati alla chitarra e alla tastiera dai maestri Matteo Malavasi, Marco Biasetti e Paolo Bonazzi
Questa prima giornata porta il valore assoluto di essere stata immortalata dal fotografo Angelo Rina De Padova.
Presenti nelle foto anche il meraviglioso, sofisticato aperitivo – rinfresco offerto da Arte & Gusto, il ristorante che ha saputo riconoscere il valore del progetto offerto dall ‘Associazione i Ragazzi di MIMI’ consentendo di suggellare le precedenti collaborazioni avute anche in occasione della giornata con Chèz Mimi’ ospitandoci nella bella sala convegni ; indimenticabile la cena calabrese curata nei dettagli e di grande qualità per il Dott. Pippo Augliera, fondatore insieme a Davide Giorgetti nel 1989 del fans club autorizzato da Mia.

Dott. Valter Trentini
Buongiorno e buon primo maggio a tutti
Potrà mai la bellezza rovesciare il mondo?
L’umanità può vivere senza la scienza, può vivere senza pane, ma soltanto senza la bellezza non potrebbe più vivere, perché non ci sarebbe più nulla da fare al mondo. Tutto il segreto è qui, tutta la storia è qui. Questo scrisse lo scrittore russo Dostoevskij di fronte all’incanto della cappella sistina. Tutto il segreto della storia e qui. Senza la bellezza a che vale vivere?
Ma la bellezza spesso si nega e poi improvvisamente riappare nonostante lo squallore e nonostante la fatica del vivere. Il poeta sa intuire e restituire bellezza laddove giureresti esistere solo dolore. Questa è la prerogativa di chi fa dell’arte la propria ragione di vita.
Voglio parlare di bellezza leggendo alcune righe di un grande scrittore, calabrese come Mia Martini, Corrado Alvaro tratte dall’incipit di Gente in Aspromonte.
Non è bella la vita dei pastori in Aspromonte, d’inverno, quando i torbidi torrenti corrono al mare, e la terra sembra navigare sulle acque. I pastori stanno nelle case costruite di frasche e di fango, e dormono con gli animali. Vanno in giro coi lunghi cappucci attaccati ad una mantelletta triangolare che protegge le spalle, come si vede talvolta raffigurato qualche dio greco pellegrino e invernale. I torrenti hanno una voce assordante. Sugli spiazzi le caldaie fumano al fuoco, le grandi caldaie nere sulla bianca neve, le grandi caldaie dove si coagula il latte tra il siero verdastro rinforzato d’erbe selvatiche. Tutti intorno coi neri cappucci, coi vestiti di lana nera, animano i monti cupi e gli alberi stecchiti, mentre la quercia verde gonfia le ghiande pei porci neri.
Corrado Alvaro descrive con i tratti crudi ma poetici la gente di Calabria che porta su di se i segni della fatica ma il carattere seducente di una divinità greca. E’ estremamente seducente pensare che il talento sia tutto sommato una grazia o il dono di qualche dimenticata divinità.
Io amo vedere nell’opera del maestro Campanini capaci mani artigiane che lavorano con infinita pazienza la materia di cui è fatto il talento. Il talento che non è mai distribuito in parti eguali a chiunque. Il talento che non è questione di censo. Il talento che come la bellezza si manifesta un po’ per genetica ma in buona parte per il caso. A volte è poco e va lavorato con attenzione, a volte si nasconde e va lavorato rimuovendo la materia che lo ricopre, a volte deborda e va contenuto nella misura di una tela per essere apprezzato.
Ora non è un caso se tu Giovanna, cara amica, hai chiamato la tua scuola “Laboratorio”. Laboratorio viene da Labor, in latino è la fatica. Poi laboratorio è anche luogo delle preparazioni chimiche e agli albori della farmaceutica. Laboratorio officina dei rimedi, delle alchimie. Poi recentemente laboratorio come centro di ricerca artistica. Fatica, alchimie e bellezza tanti sono i significati della parola laboratorio.
Il maestro Campanini ha preferito la parola laboratorio alla parola scuola o alla più altisonante accademia. L’ha preferita per dare il segno di quanto grande sia la disponibilità a condividere sempre con i propri allievi i risultati del proprio lavoro e quanto grande sia un insegnante che ha l’umiltà di vedere in ogni allievo un mondo a se stante e una grande occasione per apprendere.
Ci sono grandi alchimie in un canto. Forse il maestro Campanini ha intuito nella voce di Mia Martini, antiche vestigia, sedimenti, tesori sepolti, voci perdute, o forse sguardi, battiti, la fortuna improvvisa dell’azzardo, la caduta degli idoli, la terra aspra di Calabria, il sole che taglia le cose.
Mia Martini non è mai stata per il maestro Campanini e per i suoi allievi solo un freddo oggetto di studio. Per “i ragazzi di Mimì” l’artista di origini calabresi è una presenza costante fatta di voci, immagini, parole, spunti biografici. Per ammissione del maestro Campanini in Mia Martini c’è tutto e per comprenderlo è necessaria una attenta disamina di molti aspetti. E’ un lavoro lungo, difficile e corale ma che ripaga gli allievi con la piena consapevolezza delle proprie potenzialità.
E’ nel significato della parola laboratorio che ognuno concorra con le proprie capacità alla riuscita del risultato finale. E’ motivo d’orgoglio del allievo quanto dell’insegnante poter alla fine dire: “questa cosa l’abbiamo fatta insieme, questa cosa è nostra”.
Invito tutti coloro che avranno modo di seguire le esibizioni dei “ragazzi di mimì”, a non dimenticare mai che ognuno di questi giovani artisti è parte di un progetto partito quasi vent’anni fa, nel 1996, in una piccola frazione, di un piccolo paese seduto sulla riva di un piccolo fiume. Nulla di questi paesaggi tra l’Oglio ed il Po ricorda la Calabria di Mia Martini. La nostra è sì una terra fertile ma il suo clima è ingrato, difficile ambientarsi se non ci sei nato. La Calabria di Mimì sono paesi distesi tra la montagna e il mare dove freddo davvero non fa mai e dove il caldo lo si sopporta.
Tra Bagnara Calabra e Belforte c’è tutta una penisola di colori, odori, sapori e suoni. Ma le distanze non hanno molta importanza perché la verità è che un artista e la sua opera hanno diritto di cittadinanza ovunque. L’arte con il suo linguaggio universale fa degli artisti uomini autenticamente liberi. L’arte sa guardare oltre le apparenze.
I ragazzi di Mimì sono i giovani artisti che accolgono Mia Martini con le deferenza dovuta ai grandi e con la serietà di chi conosce l’onere e l’onore di custodirne attraverso l’opera, la memoria.
Spero questo mio breve intervento abbia in qualche modo stimolato la vostra curiosità. Vi auguro un buon ascolto e di nuovo un buon primo maggio.
INTERVISTA A GIOVANNA CAMPANINI
Chi siamo ?
1996 1° omaggio a MIMI’, coincidenza ?…. Oramai possiamo dire di NO!
Un percorso segnato da scelte sempre più precise, originate da un senso di appartenenza a più strati, a più livelli fino ad arrivare ad una tale profondità
da diventare familiare.
2016 Ecco cosa ci ha portato in vent’anni il nostro impegno, studio, percorso,.
Siamo stati monitorati e avvolti poco a poco da un affetto paterno, quello di colui che
da sempre chiamo Papà Bertè. Con Virginia, LUI ci ha coccolati, richiamati , sostenuti e alla fine, nel 2013, autorizzati a diventare l’Unica Associazione da lui riconosciuta e sostenuta, nata da una scuola, un laboratorio: il mio.
Sono Giovanna Campanini, sono un’ appassionata insegnante di canto, innamorata del suo lavoro e dei Ragazzi diventati nel 1996 di MIMI’.
Ho scelto MIMI’ per un numero infinito di ragioni , le prime, e poi di seguito tutte le altre, legate a un approccio istintivo verso la musica anche se diametralmente opposto a quello di Mia.
LEI pronta a sacrificare tutto per la musica per il suo canto, Io pronta a negarle qualsiasi valore se lontana dalla PERSONA .
Insieme a Mia ( ma non personalmente, ho conosciuto MIMI’ attraverso le sue incisioni) ho ricostruito poco alla volta tutto il valore che può e deve esserci tra arte, talento, essere umano.
Con il 1° festival Mia Martini ventennale “Il ricordo di un padre…. Papà Bertè” ho ottenuto quello che si deve ottenere partendo dalle nostre radici, ossia dalla scuola.
Ora sappiamo che possiamo definirci coloro che da soli hanno onorato e continueranno ad onorare questa grande artista , partendo da una realtà imprescindibile : la nostra scuola.
Essere Ragazzi di MIMi’ non è mai stata una passeggiata fatta sotto i riflettori che possono rivendicare successi e appartenenza invidiabile per apparizioni televisive o quanto il mondo della musica spesso a buona ragione, ma non sempre, può vantare.
Sono una piccola insegnante di campagna, che dopo vent’anni di lavoro si ritrova ad aver dato il LA a tante voci, anche solo per essersi vista cambiata la vita, magari da operaia di una latteria con orari massacranti anche notturni, a… insegnante di canto…….. a voci che hanno avuto riconoscimenti lusinghieri in America e in Russia; Jessika Tenca e Ingrid Alberini me lo ricordano ancora.
Un lungo elenco di nomi, visi, voci, cuori mi riportano puntuali ricordi di un lavoro che è costato emozioni , lacrime, risate, arrabbiature, gratitudine, ingratitudine….amore.
Esattamente tutto quello che un essere umano può trovarsi a dare suo malgrado.
Questo hanno voluto vedere ancora una volta Papà e Virginia nel mio lavoro.
Questo è stato suggellato in occasione del 1° Festival Mia Martini da collaborazioni e presenze straordinarie.