


2017
Luciano Tallarini: Quando penso a Mia Martini ricordo il profumo delle mimose
Chissà perché ricordo il profumo delle mimose quando penso a Mimì! Sarà perché l'avevo 'agghindata' con quei fiori per il servizio fotografico di "PER AMARTI" o, forse perché girai tutta Verona, una sera del 1989, al FESTIVALBAR , per portargliele in albergo prima dell'esibizione all'Arena. 'Signore, siamo a settembre, le mimose fioriscono in primavera' mi rispondevano i fioristi stupiti dalla mia richiesta. Ripiegai su un bouquet di fiori di campo che le feci recapitare da un fattorino con un biglietto "... OGGI COME ALLORA!!!" Era il suo ritorno al successo dopo anni nell'ombra e non potevo mancare .Si precipitò nella hall dell'albergo, raggiante, bellissima e il suo abbraccio mi lasciò un profumo leggerissimo e fugace, come quello delle mimose.
Questa è la donna che ricordo, timida, lieve, mai incombente per la sua grandezza e la sua fama.
La donna e l'artista poi, erano una cosa sola. Non aveva altra vita se non quella delle sue canzoni, viveva le storie che cantava, riversava in esse ogni sua emozione e i suoi struggimenti.
Se cantava di un "PICCOLO UOMO" o di una "DONNA SOLA" cantava di se stessa e dei suoi amori, urlava disperata "...CHE FAREI PER AMARTI" perché se lo chiedeva davvero, si stupiva della bellezza di ciò che la circondava quando invocava "AL MONDO", soffriva quando scopriva che " GLI UOMINI NON CAMBIANO".
Era diversa MIA MARTINI, diversa dalle altre grandi della canzone, così abili nel trasformarsi in "divine" solo per la durata di uno spettacolo. - Lei divina lo era sempre, in scena e fuori di essa, al primo posto, in classifica o chiusa nella sua casa in Umbria! - Ma come è noto i fiori di mimosa durano davvero poco!"
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(Luciano Tallarini)