
giovedì 9 marzo 2017
​
SOLO PER AMORE
La poesia è uno scrigno, a volte una sacca, altre un baule dove riporre i propri sentimenti. E’ quella cosa che, uno scrittore o un lettore di oggi, non sempre ammette di seguire, di leggere e di praticare. Quasi fosse qualcosa di fragile e di nascosto che ci fa sembrare malinconici, deboli e infelici. Eppure, soltanto la poesia riesce con un lampo o un intero fuoco di artificio, a comprendere l’intimità universale.
Chi scrive racconti cerca i ‘caratteri’ dei personaggi, la forma, la trama, gli snodi, l’incipit e la conclusione. La poesia no, in quanto ha la capacità, mentre trasmette tutto questo, di diventare la forma d’arte che più si avvicina alla fotografia, nell’ immediatezza del suo messaggio. Non leggo spesso liriche o poemi, anche se alcune di queste opere fanno parte del mio (sempre limitato) bagaglio culturale. Cerco prima il poeta e poi il suo poetare.
Questa volta mi ritrovo, attraverso alcuni versi non così noti, ma ugualmente potenti, a cercare il poeta, attraverso quello che mi trasmette. Un privilegio che non sempre tocca a un critico letterario di professione, quando è costretto a recensire “solo per lavoro”.
Poi, mi dico, che importa se rovescio i miei schemi? Non è forse questo il modo migliore per rendere legittima la mia interpretazione, che va a scovare nel fondo di un mio mondo interiore soffocato dalle convenzioni, dal pudore, dalla dimenticanza e dalla superficialità di giorni che scorrono troppo in fretta?
Ho tra le mani una pubblicazione, questo è il punto di partenza della riflessione. Conoscevo appena un po’ l’autore, anzi l’autrice. Avevo già subito, da parte sua, alcuni brividi, raggiungendo una conclusione: ci sono persone che ancora mi sorprendono. Un dono immenso, inaspettato, quello che si aspetta chiunque acquisti un libro da leggere, senza neppure sapere perché l’ha scelto. Forse, io lettrice, avevo incontrato, attraverso questo confuso e disordinato universo virtuale, il bandolo della mia matassa.
Quando l’ho avuto tra le mani la prima sorpresa è stata visiva e tattile, una sensazione di morbidezza, nel formato che mi è caro, nella grafica sapiente (Alfredo Maciarello con Edoardo Merotto) e nel percorso parallelo delle immagini di Mariateresa Marrese, già di per se stesse potenti, suggestive e poetiche. Non foto d’appoggio, ma realizzate anche queste, attraverso la presa di un bandolo che poi sgomitola un ‘sentire’ personale, sebbene mai estraneo, come gli attrezzi di pittura, sorella della fotografia e della poesia.
​
Quindi, ciò che chiamerei il motore: le poesie di Lucia, tra le quali una a me nota perché dedicata a Mia Martini: “…Libera e ostinata/ a chiamare amore una cosa qualunque…” e tutte le altre, una dietro l’altra, come un bellissimo filo di perle. Da ciascuna qualcosa che è al di là del tecnicismo caro al critico letterario: una conferma della prima stima e poi una verifica che, arbitrariamente, mi fa entrare nel circolo magico di questa poetessa come la lirica che ha, casualmente, il titolo di un mio dipinto che ho fatto e rifatto senza riuscire, fino ad ora, a decifrarlo:
​
BAMBINA
E’ un sorriso artefatto, studiato in fretta,
un motivetto in bocca di un’aria che non c’è,
un battere di gambe che si fingono allegre.
Ogni verità di vita e di parola è spenta.
Sei continua dissolvenza.
Ma tu non sei questo!
Bambina sbeffeggiata,
Di primario, ma anche meno,
nutri la tua vita severa e severa la vita ti nutre;
al netto di “effimero” sorriso, o “d’inutile” abbraccio.
​
E i versi che danno il titolo al volume:
SOLO PER AMORE
Non curarti degli innamorati,
dell’amore convenzionale,
come il solo blasonato.
Tu che dell’amore non facile,
non scontato, non logico,
hai fatto una scelta di vita.
Nel nome dell’amore autentico
uno stile asciutto e minimale.
Ogni giorno per amore,
ben volentieri, ti sottoponi,
senza chiasso,
a sacrifici e rinunce.
Solo per amore, quella scelta di tanti anni fa.
Nessuna parola è quella giusta al riguardo.
Solo, ogni volta che ne guardo il frutto,
all’intangibile mi arrendo.
E poi, alla fine, tornando indietro, ho letto la frase di James Ridfield : “Cercate le anime con cui vibrate in sintonia, e rafforzate i legami che vi uniscono a loro” che mi ha fatto capire il tutto: il lavoro di squadra, le affinità , il senso del titolo e perché questo quaderno mi piace così tanto.
SOLO PER AMORE Di Lucia Pellino Fotografie: Mariateresa Marrese Progetto grafico: Alfredo Maciarello, Edoardo Merotto - Presentazione di Carla Maria Carletti - Nota dell'autrice.
Pubblicato da Gianna Volpi



